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LA CATENA ALIMENTARE


Sopra s’è accennato alla latitudine e su come essa influenza il clima, ma è da ricordare che la latitudine e il clima non sono solo una possibilità di localizzazione geografico-climatica, ma anche qualcosa d’altro. Prendiamo, quale esempio, due aree agricole localizzate una nella fascia tropicale (latitudini ±23°27’, cioè tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno, ed escludendo i climi aridi a cavallo dei Tropici), l’altra nella fascia temperata dell’Emisfero boreale (latitudini comprese tra 23°27’ e 66°33’, tra il Tropico del Cancro e il Circolo Polare Artico, ed escludendo i climi subtropicali caldi e quelli subartici); ora, nella fascia temperata, le temperature medie annue sono moderate, la stagione invernale è ben definita, le piogge sono ben distribuite nell’anno e in quantità variabile (con prevalenza nelle stagioni fredde) e, salendo verso le più alte latitudini, la crescita dei prodotti agricoli dura dai 6 mesi a qualche settimana, e il rendimento seme/prodotto è alto perché i suoli sono profondi e fertili, e questo fenomeno è dovuto in gran parte ai fenomeni ripetuti nel tempo, di cui parleremo a seguire, di glaciazioni e deglaciazioni che hanno spostato in avanti e poi fatto arretrare i ghiacciai che, frantumando ripetutamente le rocce hanno lasciato depositi detritici, cioè creato e stratificato suoli profondi (o suoli morenici), cui s’aggiunga il fatto che le sostanze organiche che si depositano sui suoli richiedono tempi lunghi di decomposizione, per cui, non essendo trasportati rapidamente dalle piogge, rilasciano nutrienti in profondità che rendono fertili i suoli, cui ancora si somma un basso tasso di riproduzione degli organismi patogeni (insetti, muffe etc.) che non infestano e danneggiano i raccolti; al contrario, nella fascia tropicale l’insolazione è abbondante, la temperatura è calda (con una media di circa 20 °C) e la stagione invernale è inesistente, il regime pluviale è copioso e la possibilità di crescita dei prodotti agricoli dura tutto l’anno, solo che il rendimento seme/prodotto è basso perché i suoli sono poco profondi e poco fertili giacché i materiali organici che si depositano ai suoli si decompongono rapidamente a causa d’un costante clima torrido e non permangono nei suoli perché l’abbondante piovosità li dilava e li rende legati e soggetti all’accelerazione del ciclo idrologico, cui si somma un alto tasso di riproduzione degli organismi patogeni che, a differenza delle regioni temperate, non sono bloccati a livello riproduttivo dagli inverni (per cui il loro ciclo deve ripartire ogni volta da capo) e pertanto infestano e danneggiano gravemente i raccolti, e senza dimenticare che questi organismi patogeni sono numerosi anche per la maggiore biodiversità permessa dal clima e dalla copertura vegetale, ciò ch’induce, grazie allo sviluppo e alla riproduzione continua degli agenti trasmettitori del contagio, anche un’elevata mortalità e morbilità tra gli uomini. Come dire che la latitudine è anche un primo indicatore, a livello di società umane, dello stato di salute delle collettività, questo perché è un dato di fatto incontrovertibile che la posizione geografica d’una formazione economico-sociale influisce in modo primario (oltre, va da sé, ad altri fattori presentati nel prosieguo dell’indagine) sulle modalità d’accesso da parte della popolazione alla catena alimentare; quest’argomento sarà in seguito ripreso e convenientemente sviluppato, per cui valga, per il momento, la schematicità di quanto precede.

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